Come accorciare il gap e raggiungere le mete desiderate
“Un obiettivo è un sogno con un punto di arrivo” Duke Ellington
Tutti noi abbiamo avuto esperienza di quanto spesso non sia facile raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Questo rappresenta un campo che dal punto di vista sportivo e del rendimento affrontiamo quotidianamente, ma che assume un’importanza prevalente anche nella nostra vita di tutti i giorni. Viviamo in una società che costantemente ci richiede di essere performanti e all’altezza delle sfide e dei canoni che culturalmente ci vengono trasmessi, ma che non ci prepara adeguatamente ad affrontare queste richieste. Abitualmente, parlando con colleghi provenienti da più discipline, mi vengono riportate situazioni in cui si incontrano le più svariate difficoltà nell’adesione e nel raggiungimento dei piani ed obiettivi prestabiliti. Questo molto spesso avviene perché raramente all’interno di questi percorsi consideriamo una componente fondamentale e determinante: noi stessi. Pensiamo che una visita da uno specialista che ci dia indicazioni specifiche sia sufficiente a raggiungere le nostre mete desiderate, quando invece questa rappresenta solo un primo importante e necessario passo verso il nostro obiettivo. Troppo spesso infatti ci dimentichiamo di lavorare su noi stessi dando per scontate una serie di variabili determinanti per il nostro cammino. Ecco perché a volte risulta determinante l’aiuto ed il sostegno di un professionista che ci accompagni e supporti durante questi percorsi fornendoci gli strumenti utili a renderci consapevoli e a valorizzare quelle che sono le nostre potenzialità.
Da dove possiamo partire? Sicuramente un passo determinante è rappresentato da un’accurata definizione degli obiettivi. Proprio perché uno degli errori più abituali è quello di non calibrare in modo realistico ciò che vogliamo raggiungere in relazione alle nostre abilità ed al tempo che abbiamo a disposizione. Un primo passaggio può essere per questo proprio quello di definire in base alla variabile “tempo” quelli che sono i risultati che vogliamo raggiungere, dividendo per questo gli obiettivi in tre categorie: a breve, medio e lungo termine. Tra gli obiettivi a lungo termine troveremo quelle che sono le nostre aspirazioni future, i nostri desideri più lontani e che necessitano appunto di tempo per poter essere raggi
unti. La definizione gerarchica di questi obiettivi è oltremodo fondamentale perché può rappresentare una vera e propria guida per il nostro percorso permettendoci di scegliere anche
adeguatamente le nostre azioni nel quotidiano. Ecco perché mi piace denominarli come OBIETTIVO-FARO.
Possiamo invece definire gli obiettivi a medio termine come una sorta di tramite tra quelli che sono i desideri e finalità che vogliamo raggiungere e ciò su cui invece dobbiamo concentrarci nel presente. Rappresentano
molto spesso delle importantissime gratificazioni utili al
percorso che permettono di motivare nella prosecuzione del cammino delineato. Possiamo per questo definirli OBIETTIVI-PONTE.
Infine, ma non per importanza, troviamo gli obiettivi a breve termine che si concretizzano in tutti quei risultati che vogliamo e possiamo raggiungere nell’immediato o nel breve periodo.
Rappresentano gli aspetti su cui dovremo realmente andare a lavorare perché sono gli unici su cui possiamo pensare di avere un controllo diretto ed una relativa efficacia. I cosiddetti OBIETTIVI A PORTATA DI MANO. Una classificazione degli obiettivi in queste tre categorie, già ci permette di avere un quadro ben delineato su cui lavorare. Il tutto, cercando di far valere il più possibile la coerenza tra gli obiettivi delineati in relazione al tempo e vedendo quindi qualsiasi conquista a breve termine come un piccolo, grande passo verso il raggiungimento dei nostri obiettivi e mete a medio e lungo periodo.
Come posso definire accuratamente i miei obiettivi? Oltre alla classificazione in base alla variabile “tempo”, è necessario saper definire accuratamente i proprio obiettivi proprio perché questo rappresenta un passaggio determinante ai fini del raggiungimento dei propri risultati. Per farlo, ci viene incontro l’utilizzo dell’acronimo inglese SMART. Nonostante infatti sicuramente sia necessario stabilire i nostri obiettivi in modo intelligente e brillante, ciò che più conta è che siano rispettate tutte le componenti dell’acronimo: • Specific (Specifici) – Definire e specificare l’obiettivo nei suoi termini esprimendo chiaramente cosa, come e perché lo si vuole ottenere; • Measurable (Misurabile) – Deve poter essere quantificabile e quindi espresso in termini numerici; • Achievable (Raggiungibile) – L’obiettivo deve essere realistico e commisurato alle capacità ed alle risorse disponibili; • Relevant (Rilevante) – È necessario che questo sia rilevante per il soggetto e per il proprio percorso. Per questo è necessario che venga fatta un’accurata analisi costi/benefici; • Time-based (Definibile nel tempo) – Il tempo rappresenta un aspetto fondamentale ed in quanto tale, è indispensabile che l’obiettivo abbia delle proprie tempistiche, scadenze e, possibilmente, step di verifica intermedi. Alcuni modelli più recenti includono altre due componenti che possono essere annesse nella definizione dei nostri obiettivi e che trasformano il nostro acronimo nella versione comparativa: SMARTER. Queste sono: • Ecologic (Ecologico) – L’obiettivo deve essere coerente con il nostro ambiente e con i nostri valori di riferimento; • Registered (Registrato) – I progressi ottenuti nei vari step dovrebbero poter essere annotati al fine di valutare costantemente il processo. Seguendo i principi e punti delineati da questo acronimo, possiamo focalizzarci su obiettivi che ci permettono di lavorare in modo concreto e funzionale al raggiungimento dei nostri risultati.
Se tutto questo non fosse abbastanza, a chi posso rivolgermi? Può succedere che, nonostante una buona pianificazione e progettazione, non si riescano comunque a raggiungere gli obiettivi desiderati. In questi casi appare dunque opportuno rivolgersi ad un professionista in grado di accompagnarvi nel vostro percorso grazie all’utilizzo di strumenti specifici. Lavorando insieme con tecniche motivazionali come il goal setting possiamo infatti aumentare la performance e la produttività dei nostri clienti. Questa tecnica basa la sua teoria sulla premessa secondo cui gli obiettivi influenzino l’azione e ne rappresentino lo scopo. Rivolgersi ad uno specialista del campo del rendimento e della prestazione, come uno psicologo dello sport e del rendimento può rappresentare una scelta molto spesso determinante e che può portare, oltre al raggiungere i risultati sperati, anche ad acquisire una maggior consapevolezza dei propri mezzi in un’ottica di miglioramento e benessere.
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